Fondato come Performance Space 122, nel 1980, da un’esplosione di auto-espressione radicale in mezzo all’intensificarsi delle guerre culturali americane, Performance Space New York è il luogo di nascita della performance contemporanea come è conosciuta oggi. I primi atti che hanno definito il ruolo unico dell’organizzazione nella storia culturale di New York si sono affermati come alternative vive, fugaci e crucialmente accessibili all’arte e alla cultura mainstream degli anni ’80 e dei primi anni ’90. Incoraggiati dal rifugio inclusivo di un gruppo affiatato di artisti, artisti come Penny Arcade, Ron Athey, Ethyl Eichelberger, Karen Finley, Spalding Gray, Ishmael Houston-Jones, Holly Hughes, John Kelly, John Leguizamo, Tim Miller e Carmelita Tropicana, tra molti altri, si impegnarono in sperimentazioni radicali e crearono opere ibride che esistevano da qualche parte tra danza, teatro, poesia, rituale, film, tecnologia e musica.
Con la ristrutturazione e la reimmaginazione del suo originale edificio abbandonato della scuola pubblica nell’East Village completato, Performance Space New York sta entrando in un nuovo, rinvigorente capitolo. Sotto la guida di Jenny Schlenzka, recentemente nominata direttore artistico esecutivo, e con spazi di performance all’avanguardia, senza colonne e con soffitti alti, l’organizzazione è pronta a sostenere la vitalità culturale e la rilevanza della performance per il 21° secolo. Schlenzka porta l’idea di serie a tema al Performance Space New York. Come parte di un insieme più grande e multidimensionale, le opere individuali sono giustapposte per evocare un ulteriore significato e spingere il pubblico a impegnarsi con il nostro mondo contemporaneo in modi illuminanti. La serie inaugurale (febbraio-giugno 2018) nell’edificio rinnovato si è concentrata sull’East Village stesso, includendo la storia iconica dell’istituzione, e riaffermando l’organizzazione nel suo ambiente immediato.
Ritornando in un quartiere in rapido cambiamento durante un periodo segnato da politiche divisive e oppressive, Performance Space New York si basa sulle proprie tradizioni di integrazione, coinvolgimento politico e veemente interdisciplinarità, incarnata da artisti come Niv Acosta, Big Dance Theater, Annie Dorsen, Elevator Repair Service, Tim Etchells, Maria Hassabi, Emily Johnson, Young Jean Lee, Taylor Mac, Richard Maxwell, Sarah Michelson, Rabih Mroué, Okwui Okpokwasili, Reggie Watts e Adrienne Truscott.
La presenza duratura di Performance Space New York nel quartiere pre-gentrificazione dell’East Village mira ardentemente a creare un ambiente aperto per gli artisti e il pubblico, e quindi a promuovere la comunità attraverso la performance e il discorso, per essere una forza che contrasta la natura spesso escludente dello sviluppo urbano.