Capitolo 1: La preghiera di Gesù per l’unità – Che siano uno

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Che siano uno

La preghiera di Gesù per l’unità

“Che siano uno.” Queste parole furono pronunciate da Gesù Cristo la notte prima di morire, mentre pregava per noi al Suo Padre Celeste (vedi Giovanni 17). Cinque volte Egli espresse il Suo desiderio per la nostra unità – non solo un’unità degli apostoli originali – ma anche di tutti coloro che hanno seguito le loro orme, generazione dopo generazione. Notate la significativa ripetizione della frase che siano una cosa sola nella preghiera di Gesù.

“E ora io non sono più nel mondo, ma questi sono nel mondo, e io vengo a Te. Padre Santo, custodisci per il tuo nome coloro che mi hai dato, affinché siano una cosa sola, come noi”. (Giovanni 17:11)

“Affinché tutti siano uno; come Tu, Padre, sei in Me e io in Te, siano anch’essi uno in Noi; affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato.” (Giovanni 17:21)

“E la gloria che Tu mi hai dato l’ho data loro; perché siano una cosa sola, come noi siamo una cosa sola. (Giovanni 17:22)

La nostra risposta a questo profondo desiderio di unità espresso da Gesù dovrebbe essere di fare tutto ciò che è umanamente possibile per realizzare l’unità e l’unità della Chiesa di Dio. È sempre stata la volontà di Dio che la Sua Chiesa, i Suoi figli, fossero unificati – resi uno dal Suo Spirito. Come figli di Dio, dovremmo dare la nostra vita per aiutare a portare l’unificazione nell’atteggiamento, nella direzione e nella comunione dei fratelli; specialmente quando ci troviamo separati dalle mura immaginarie delle amministrazioni mondane.

“Se dunque c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto d’amore, se c’è qualche comunione dello Spirito, se c’è qualche viscere e misericordia, adempite la mia gioia, che siate simili, avendo lo stesso amore, essendo di un solo accordo, di una sola mente.” (Filippesi 2:1-2)

La nostra responsabilità individuale nel lavorare per realizzare l’unità di Dio è una questione di salvezza personale. Non raggiungeremo la vita eterna se non sviluppiamo un amore simile a quello di Cristo per tutti i santi (1Giovanni 3:4). La base dell’unità e dell’unità è una cura genuina e una profonda preoccupazione per il completo benessere di tutti i fratelli. Questo tipo di unità richiede niente di meno che mettere in gioco le nostre stesse vite per il bene degli altri. L’unità richiede la giusta applicazione dei principi divini quando si interagisce con i nostri fratelli. In breve, l’unità richiede l’amore cristiano. Gesù Cristo ci ha dato le Sue dottrine, la settima delle quali è andare avanti verso la perfezione, che include l’unità dei fratelli.

“Io in loro, e Tu in me, affinché siano resi perfetti in uno; e affinché il mondo sappia che Tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me.” (Giovanni 17:23)

Non possiamo vedere o toccare Dio nel nostro zelo di servirLo, di amarLo – ma Dio ci ha dato il nostro prossimo da amare al suo posto. Quando Gesù camminava su questa terra, coloro che amava erano tutti non convertiti – non ancora santi. Il suo amore non aveva limiti; allo stesso modo, il nostro amore cristiano non dovrebbe avere limiti. L’amore che diamo deve arrivare all’estero; non solo ai veri cristiani, ma anche a quelli che conosciamo nel mondo – e, sì, anche a quelli che si fanno nostri nemici. “Se adempite la legge reale secondo la Scrittura: “Ama il tuo prossimo come te stesso”, fate bene”. (Giacomo 2:8)

Forse sembra improbabile che i figli di Dio si riuniscano di nuovo in una comunione specifica, eppure è imperativo che i santi di Dio raggiungano un’unità e un’unità che trascenda le linee organizzative. La Chiesa di Dio non è un luogo! È un popolo, sottomesso a Dio, che mostra unità e amore per tutti. Dio comanda a tutti i Suoi figli di essere uno con tutti coloro che Egli chiama, perché dobbiamo essere uno nel Suo Spirito. “Chi è unito al Signore è un solo Spirito”. (1Corinzi 6:17)

Il variegato mondo della “religione cristiana” è mistificato di fronte a queste ultime parole di Cristo perché, semmai, non sono decisamente uno nell’unità – né possono esserlo. La differenza è che, attraverso lo Spirito di Dio, noi possiamo essere, e dobbiamo trovare quell’unità che Gesù dice che dobbiamo avere.

Capitolo 2 – Che il mondo sappia

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