I tuoi, i loro e la verità
L’altro giorno qualcuno mi ha detto qualcosa di veramente saggio: ci sono tre lati per ogni storia, il tuo lato, il lato dell’altra persona e ciò che è realmente accaduto.
A prescindere da quanto ti senti offeso, probabilmente anche l’altra persona si sente esattamente allo stesso modo.
Non cerco più di vincere una battaglia perché è inutile.
Non mi interessa più quello che gli altri pensano di me, perché non importa quanto fermamente credano alla loro versione della storia, questa è semplicemente la loro versione della storia.
Cerco anche di non considerare la mia versione come l’essere tutto, fine di tutto.
In tutta franchezza, non me ne può fregare di meno se qualcuno pensa che ho ragione o no. Quello che gli altri pensano di me non è affar mio e continuo a martellare questo motto nella mia mente.
A prescindere da quanto bianco e nero possa sembrare la situazione, entrambe le persone che erano nella situazione vedono il grigio, quindi non lo combatto più.
Tutti parlano di tutti alle spalle. Tutti vogliono avere ragione in una discussione. Tutti vogliono essere la vittima della guerra, non l’aggressore.
In ogni caso, ho capito che preoccuparsi di avere ragione non serve assolutamente a nulla.
Non posso preoccuparmi di sprecare un altro secondo della mia vita preoccupandomi di quello che la gente di cui non mi importa pensa di me.
Poiché ci sono tre lati di ogni storia e la mia realtà vivrà sempre nel grigio, quindi mi arrendo.
Riparto cercando di dimostrare che ho ragione, o che ho la risposta. Rinuncio a cercare di cambiare l’opinione che qualcuno ha di me o quello che pensa che io abbia fatto a loro e/o perché.
Sto semplicemente cercando di vivere, come meglio posso, con entusiasmo e zelo per il potenziale di ogni giorno.