Concilio Vaticano I

Concilio ecumenico Vaticano I
Data 1869-1870
(formalmente chiuso nel 1960 prima del Vaticano II)
Accettato dal cattolicesimo, ad eccezione della Vecchia Chiesa Cattolica
Concilio precedente Concilio di Trento
Concilio successivo Concilio Vaticano II
Convocato da Papa Pio IX
Presieduto da Papa Pio IX
Partecipazione 744
Temi di discussione razionalismo, liberalismo, materialismo; ispirazione della Scrittura; infallibilità papale
Documenti e dichiarazioni Dei Filius, Pastor Aeternus
Lista cronologica dei concili ecumenici

Parte di una serie sui
concili ecumenici cattolici

Antichità

Nicea I – Costantinopoli I
Efeso – Calcedonia
Costantinopoli II
Costantinopoli III – Nicea II
Costantinopoli IV

Medio Evo

Laterano I – Laterano II
Laterano III – Laterano IV
Lione I – Lione II – Vienne

Concilio

Costanza – Basilea – Laterano V

Moderno

Trento – Vaticano I – Vaticano II

Il Concilio Vaticano I fu convocato da Papa Pio IX con la bolla Aeterni Patris del 29 giugno, 1868. La prima sessione si tenne nella Basilica di San Pietro l’8 dicembre 1869. Fu il 20° concilio ecumenico della Chiesa cattolica. Vi parteciparono quasi 800 capi della chiesa.

Lo scopo principale del papa era quello di ottenere la conferma della posizione che aveva preso nel suo Sillabo degli errori (1864), condannando una vasta gamma di posizioni associate al razionalismo, al liberalismo e al materialismo.

Lo scopo del concilio era, oltre alla condanna, di definire la dottrina riguardante la chiesa. Nelle tre sessioni, ci fu la discussione e l’approvazione di due sole costituzioni: Dei Filius, la Costituzione Dogmatica sulla Fede Cattolica (che definiva, tra l’altro, il senso in cui i cattolici credono che la Bibbia sia ispirata da Dio) e Pastor Aeternus, la Prima Costituzione Dogmatica sulla Chiesa di Cristo, che trattava del primato e dell’infallibilità del vescovo di Roma nel definire solennemente il dogma.

La definizione dell’infallibilità papale non era nell’ordine del giorno originale degli argomenti da discutere (Pio IX sentiva che sarebbe stato improprio per lui introdurre l’argomento) ma fu aggiunto subito dopo la convocazione del concilio. Fu controverso, non perché molti non credevano che il papa fosse infallibile nel definire il dogma, ma perché molti che lo credevano non pensavano che fosse prudente definire formalmente la dottrina. John Henry Newman, per esempio, pensava che una tale definizione formale avrebbe potuto allontanare potenziali convertiti. Alcuni temevano che potesse portare ad un rinnovato sospetto dei cattolici come se avessero una fedeltà straniera. Tale opinione fu presa da due terzi dei vescovi degli Stati Uniti e da molti francesi e tedeschi.

Circa 60 membri del concilio si astennero effettivamente lasciando Roma il giorno prima del voto. L’arcivescovo (poi canonizzato) Antonio Maria Claret, confessore della corte reale spagnola e fondatore dei Figli Missionari del Cuore Immacolato di Maria (Missionari Clarettiani), condannò fortemente le “bestemmie ed eresie pronunciate in questo Concilio”, e fu uno dei forti difensori sulla questione dell’infallibilità papale e del primato della Sede di Roma. Fu l’unico membro del concilio ad essere canonizzato come santo (beatificato nel 1934 e canonizzato da Papa Pio XII nel 1950). Morì poi in un monastero cistercense a Fontroide, in Francia, il 24 ottobre 1870. La discussione e l’approvazione della costituzione diedero origine a gravi controversie che portarono al ritiro dalla chiesa di coloro che divennero noti come Vecchi Cattolici.

Lo scoppio della guerra franco-prussiana interruppe il concilio. Fu sospeso dopo la presa di Roma e mai più ripreso. Non fu ufficialmente chiuso fino a decenni dopo, nel 1960, da Papa Giovanni XXIII, quando fu formalmente portato a termine come parte dei preparativi per il Concilio Vaticano II. I risultati del Concilio Vaticano I segnarono il trionfo del movimento dell’Ultramontanismo, che sosteneva un governo centrale della Chiesa basato sul Vaticano. Fu rilevata una crescente consapevolezza della propria identità tra i cattolici romani di tutto il mondo, e il numero dei convertiti al cattolicesimo così come il numero delle vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale aumentarono, insieme all’attività politica chiaramente pro-cattolica dei cattolici nei loro paesi di origine. Insieme a questo, si sviluppò un più forte coinvolgimento dei laici nel lavoro esteriore della Chiesa cattolica, e il concilio avrebbe indirettamente portato alla stimolazione del Movimento Liturgico, che sarebbe particolarmente fiorito sotto Papa Pio X.

Un’analisi dettagliata del Concilio Vaticano I, e di come fu orchestrato il passaggio del dogma dell’infallibilità, è contenuta nel libro del prete cattolico August Bernhard Hasler: HOW THE POPE BECAME INFALLIBLE: Pius IX and the Politics of Persuation, Doubleday (1981) .

Vedi anche

  • Concilio ecumenico
  • Concilio Vaticano II
  • Decreti del Concilio
  • Articolo della Enciclopedia Cattolica
  • Æterni Patris “Sulla Restauro della filosofia cristiana”
  • Articolo dell’Enciclopedia Cattolica su Æterni Patris
  • Versione online del libro LA VERA E FALSA INFALLIBILITÀ DEI POPOLI di Mons. Joseph Feßler (1813-1872), Segretario generale del Concilio Vaticano I.

Altre letture

  • Raffaele De Cesare, The Last Days of Papal Rome, Archibald Constable & Co, London (1909)
  • The Catholic Church in the Modern World di E.E.Y. Hales (Doubleday, 1958)
  • August Bernhard Hasler: HOW THE POPE BECAME INFALLIBLE: Pius IX and the Politics of Persuation, Doubleday (1981).

Questa pagina usa contenuti di Wikipedia con licenza Creative Commons (visualizza autori).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.