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Originariamente al termine latino pax, la pace può essere definita sia in senso positivo che negativo. In senso positivo, la pace è uno stato di tranquillità e di quiete; in senso negativo, la pace è l’assenza di guerra o di violenza.

A livello politico e per il diritto internazionale, la pace è la situazione e la relazione reciproca di coloro che non sono in guerra. Si tratta, in questi casi, di una pace sociale, in cui si mantengono buone relazioni tra comunità di individui.

Nel corso della storia, la pace sociale non è sempre stata considerata una buona cosa. Alcuni popoli, come i Vichinghi, basavano il loro sviluppo sul saccheggio delle comunità vicine, quindi esaltavano i guerrieri e le loro virtù.

La pace può anche riferirsi a un trattato o un accordo tra governanti per porre fine a una guerra.

Quando la pace si riferisce al livello individuale, di solito si riferisce a uno stato interiore privo di sentimenti negativi come l’odio o la rabbia. Un soggetto in pace è uno che è in pace con se stesso e quindi con gli altri.

Per la religione, la pace è anche un saluto, poiché è un valore che si desidera per se stessi e per gli altri. Per questo si usano espressioni come “la pace sia con te” e, in alcune messe, include un bacio sul viso della persona che ti sta accanto.

Infine, possiamo dire che la Pax romana è un concetto che si riferisce a un governo che esercita un potere unilaterale, senza controlli e senza rispetto dei diritti dei cittadini.

Movimiento por la Paz con Justicia y Dignidad de México

In alcuni paesi dove i conflitti sociali e politici sono gravi e hanno portato il territorio ad essere costantemente ripudiato dalla guerra e dalla violenza, nascono movimenti che sostengono la pace e cercano di porre fine a questo stato di violenza e insicurezza. È il caso del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità che è nato nel 2011 in Messico.

A causa di alcune decisioni prese dal governo messicano nella sua lotta contro il narcotraffico, sono state generate molte rappresaglie che hanno portato ad uno stato di incertezza nella società tale che è stato necessario che la società civile si sollevasse con uno slogan che recita “Morire meglio” e che consiste in una satira dell’approccio dello Stato in questa lotta contro il mercato della droga.

Questo movimento è nato nell’aprile del 2011 ed è stato promosso dal poeta Javier Sicilia, il quale, dopo aver subito la morte di suo figlio (assassinato da individui che facevano parte del crimine organizzato) ha riunito tutti i messicani per manifestare contro la violenza, sia quella dei gruppi criminali sia quella che veniva portata avanti dalle forze di sicurezza che dipendevano dallo Stato del Messico.

Molte organizzazioni che lottano per i diritti umani sul territorio messicano e oltre si unirono a questo movimento, e questa adesione si concluse con la firma di un patto nazionale contro l’insicurezza, firmato il 10 giugno dello stesso anno a Ciudad Juárez. Gradualmente, si sono avvicinati alla voce di tutti gli abitanti, ottenendo che lo stato stesso accettasse di aprire un dialogo sulla strategia contro la criminalità organizzata, e il 23 giugno 2011 si è tenuto il Dialogo per la Pace nel castello di Chapultepec.

In quella riunione si è chiesto allo stato di fare chiarezza sugli omicidi e le sparizioni, di porre fine alla strategia basata sulla violenza, e di prendere nuove misure per combattere la corruzione e l’impunità e ricostruire il tessuto sociale danneggiato. Nonostante ciò, queste richieste non sono state completamente soddisfatte, e i combattimenti continuano tra gruppi militari dipendenti dallo stato e la criminalità organizzata e la delinquenza.

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