Il dogmatismo è la posizione primaria e più antica, sia psicologica che storica. I pensatori antichi sono ancora animati da una fiducia ingenua nella capacità della ragione umana verso l’essere, verso la natura non sentono che la conoscenza è un problema, il dogmatismo è per Kant la posizione che coltiva la metafisica senza aver prima esaminato la capacità della ragione umana per tale coltivazione. Fu al Concilio di Trento (1545-1563) che alla parola “dogma” fu dato il significato tecnico con cui è ora comunemente usata in ambito religioso: i dogmi sono quelle verità direttamente rivelate da Dio e riconosciute dalla Chiesa, che costituiscono un oggetto di fede vincolante per i credenti. Tuttavia, la parola aveva già un uso precedente. In greco significava un’opinione filosofica, un’opinione basata su principi, e così le parole “dogma” o “dogmatico” furono usate per molto tempo. Per esempio, nell’epoca moderna, Pascal distingueva tra discipline storiche, che dipendono solo dalla memoria e da ciò che altri hanno scritto (storia, giurisprudenza, lingue, teologia), e discipline dogmatiche che, come la geometria, l’aritmetica, la musica, la fisica o la medicina, sono dimostrative e dipendono dal ragionamento e dall’esperienza. Allo stesso modo Kant, nonostante il suo noto rifiuto della metafisica razionalista dogmatica a favore della critica della ragione, ha caratterizzato come “procedura dogmatica” il modo in cui la ragione determina quale sia la pura conoscenza a priori della ragione stessa: era una dimostrazione che procedeva da puri principi a priori – una conoscenza di concetti e per concetti, e non per costruzione di concetti come in matematica, o per sintesi di intuizioni empiriche e concetti come in fisica – il cui risultato sarebbe stato una conoscenza trascendentale (sintetica a priori) sulla possibilità di conoscere gli oggetti in generale.Parte della filosofia che si occupa dell’essenza dell’essere e della realtà, con le sue manifestazioni, proprietà, principi e cause prime.