Effetto Magnus, generazione di una forza laterale su un solido cilindrico o sferico in rotazione immerso in un fluido (liquido o gas) quando c’è movimento relativo tra il corpo in rotazione e il fluido. Prende il nome dal fisico e chimico tedesco H.G. Magnus, che per primo (1853) studiò sperimentalmente l’effetto, ed è responsabile della “curva” di una palla da tennis servita o di una pallina da golf guidata e influenza la traiettoria di un proiettile d’artiglieria che gira.
Un oggetto che gira e che si muove attraverso un fluido si allontana dal suo percorso rettilineo a causa delle differenze di pressione che si sviluppano nel fluido come risultato delle variazioni di velocità indotte dal corpo che gira. L’effetto Magnus è una manifestazione particolare del teorema di Bernoulli: la pressione del fluido diminuisce nei punti in cui la velocità del fluido aumenta. Nel caso di una palla che gira nell’aria, la palla che gira trascina con sé parte dell’aria. Vista dalla posizione della palla, l’aria sta correndo da tutti i lati. La resistenza del lato della palla che gira nell’aria (nella direzione in cui sta viaggiando la palla) ritarda il flusso d’aria, mentre dall’altro lato la resistenza accelera il flusso d’aria. Una maggiore pressione sul lato in cui il flusso d’aria è rallentato costringe la palla nella direzione della regione di bassa pressione sul lato opposto, dove si verifica un relativo aumento del flusso d’aria. Vedi teorema di Bernoulli; meccanica dei fluidi.