Primo raccontoModifica
Un povero calzolaio laborioso aveva così poco cuoio che poteva fare solo un paio di scarpe. Una sera, lasciando il paio con il lavoro incompiuto, andò a letto e si raccomandò a Dio. Dopo essersi svegliato la mattina seguente e aver detto le sue preghiere, trovò le scarpe completamente finite e perfettamente ben fatte nel suo banco di lavoro. Un cliente entrò presto nel negozio e offrì più del solito prezzo, perché era affezionato al paio. Una sera, poco prima di Natale, il calzolaio disse a sua moglie: “Perché non restiamo alzati stanotte e vediamo chi ci sta dando questa mano”, e sua moglie accettò. Nascosti in un angolo della stanza, videro due omini che lavoravano velocemente e agilmente alle scarpe, e poi correvano via quando il loro lavoro era completamente finito.
La mattina dopo, la moglie disse: “Gli omini ci hanno reso ricchi. Dobbiamo mostrare loro la nostra gratitudine. Vanno in giro senza niente addosso, al freddo”. Lei propose di fare dei vestiti, e il calzolaio accettò di fare un paio di scarpe per ognuno di loro. I due non si fermarono finché non ebbero finito il lavoro, poi si nascosero di nuovo. La notte seguente, la coppia vide gli omini deliziati mentre provavano i bei vestiti e le scarpe; ballarono fuori di casa e non tornarono più, ma il calzolaio prosperò nella sua attività.
Secondo raccontoModifica
Una povera serva laboriosa stava spazzando la casa e scuotendo gli scarti su un grande mucchio quando trovò una lettera sul mucchio. Poiché non sapeva leggere, la serva portò la lettera ai suoi padroni. Le dissero che era stata invitata al battesimo di un elfo e le chiesero di diventare la madrina del bambino. La ragazza esitò all’inizio, ma il suo padrone alla fine la convinse ad accettare.
Poi la serva fu condotta dagli elfi nella loro montagna cava, dove tutto era più piccolo ma anche più splendidamente ornato. La ragazza aiutò con il battesimo e chiese di andarsene, ma gli elfi la convinsero a rimanere tre giorni con loro. Gli elfi fecero di tutto per renderla felice durante quei tre giorni, ma la ragazza chiese di nuovo di partire. Gli omini le diedero dell’oro e la lasciarono andare via dalla loro montagna. Quando tornò a casa, la serva seppe che non aveva passato tre giorni con gli elfi, ma sette anni. Nel frattempo, i suoi vecchi padroni erano morti.
Terzo raccontoModifica
Una donna fece togliere il suo bambino dalla culla dagli elfi e lo sostituì con una changeling. La sua vicina le consigliò di mettere il cambiante sul focolare, fare un fuoco e far bollire dell’acqua in due gusci d’uovo: questo dovrebbe far ridere il cambiante, e se ride sarà tutto finito con lui. La donna fece tutto quello che le aveva detto la sua vicina, e lo scambiatore cominciò a ridere della sua cottura nei gusci. Allora una banda di piccoli elfi apparve improvvisamente, portò il bambino legittimo, lo mise sul focolare e portò via lo scambiatore.