Il Blog del Coro del Tabernacolo

E’ incredibile come parole e frasi possano evolversi nel tempo e assumere nuovi significati – per esempio, nel 1300, la parola “simpatico” significava “sciocco” o “ignorante”. “Egregio”, che ora significa “straordinariamente cattivo”, significava “straordinariamente buono”.

Mentre l’evoluzione di “addio” non è un cambiamento di significato così drammatico come gli esempi precedenti, ha un background piuttosto interessante. Il primo uso conosciuto della parola “goodbye” fu registrato nel 1573 in una lettera dello scrittore e studioso inglese Gabriel Harvey, che recita: “Per ripagare la vostra gallone di godbwyes, vi regalo un bricco di howdyes””. “Godbwye” è una contrazione della frase “Dio sia con voi”. Nel corso degli anni la parola “buono” è stata sostituita da “Dio” a causa dell’influenza di frasi come “buon giorno” o “buona sera”.”

L’inno “God Be With You Till We Meet Again”, che fu scritto da Jeremiah Rankin, fu composto in modo che il coro della sua chiesa potesse avere qualcosa da cantare quando si separavano ogni settimana. Rankin disse questo a proposito dell’inno: “Scritto… come un addio cristiano, non è stato richiesto da nessuna persona o occasione, ma è stato deliberatamente composto come un inno cristiano sulla base dell’etimologia di “addio”, che è “Dio sia con te”. L’idea della prima strofa della canzone gli venne quando vide che la definizione del dizionario di “addio” era l’abbreviazione di “Dio sia con te”. La canzone fu scritta nel 1882 quando Rankin aveva 54 anni.

Come chiusura di molte delle trasmissioni del Coro del Tabernacolo Mormone, “God Be With You Till We Meet Again” è il numero di addio finale e funge da benedizione a molte delle Conferenze Generali della Chiesa. Guarda:

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