Per decenni, i medici hanno pensato che mangiare molto cibo piccante causasse ulcere allo stomaco, o piaghe dolorose sul rivestimento dell’esofago, dello stomaco o della parte superiore dell’intestino tenue. Aveva certamente senso, dato che i pazienti si lamentavano spesso di dolori allo stomaco brucianti dopo aver mangiato cibo piccante. Il trattamento: una dieta rigorosa di cibo insipido (che in realtà non eliminava il dolore dell’ulcera). Ma negli anni ’80, gli scienziati hanno messo a tacere questa vecchia leggenda (almeno nella comunità medica – molte persone ci credono ancora). Gli studi hanno dimostrato che il cibo piccante non causa l’ulcera, anche se può irritare le ulcere esistenti, il che spiega il malinteso. Il vero colpevole dietro la maggior parte delle ulcere, hanno scoperto i ricercatori, è il batterio Helicobacter pylori. Quando l’H. pylori entra nel corpo, si dirige verso lo stomaco, espellendo enzimi protettivi per proteggerlo dagli acidi digestivi dannosi dello stomaco. L’H. pylori scava poi nel rivestimento della mucosa dello stomaco, che lo protegge parzialmente dai globuli bianchi, l’arma principale del sistema immunitario contro gli intrusi batterici. Le ulcere si sviluppano quindi quando i batteri colonizzano lo stomaco. I trattamenti odierni dell’ulcera di solito coinvolgono gli antibiotici per uccidere l’infezione, ma una recente ricerca ha dimostrato che anche il succo di mirtillo può essere efficace. È interessante notare che il succo di mirtillo è stato a lungo parte di un’altra storia popolare – e forse vera – che afferma che la bevanda aspra combatte efficacemente le infezioni della vescica. Si pensa che il meccanismo alla base di entrambi i trattamenti sia lo stesso: i composti nel succo di mirtillo rosso impediscono ai batteri di aderire alle cellule che rivestono il tratto urinario e impediscono all’H. pylori di attaccarsi al rivestimento dello stomaco.
Questa storia è stata fornita da Life’s Little Mysteries, un sito gemello di LiveScience. Segui Life’s Little Mysteries @llmysteries. Siamo anche su Facebook & Google+.
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