Oligarchia, (dal greco ὀλιγαρχία (oligarkía); derivato da ὀλίγος (olígos), che significa “pochi”, e ἄρχω (arko), che significa “regolare o comandare”) nella scienza politica è una forma di governo in cui il potere supremo è nelle mani di poche persone, solitamente della stessa classe sociale. Gli scrittori politici greci antichi usavano il termine per designare la forma degenerata e negativa dell’aristocrazia (etimologicamente, governo degli anziani). Puramente, l’oligarchia sorgerà quando la successione di un sistema aristocratico si perpetua per sangue o trasferimento mitico, senza che le qualità etiche e di leadership degli anziani sorgano per merito proprio, essendo questa definizione vicina a quella di monarchia e più vicina a quella di nobiltà.
Secondo il Dizionario della lingua spagnola, nella sua 23ª edizione, l’oligarchia ha due definizioni: una forma di governo in cui il potere politico è esercitato da un gruppo minoritario; e un gruppo di persone che hanno potere e influenza in un certo settore sociale, economico e politico.
Nel corso della storia, le oligarchie erano di natura tirannica, contando sull’obbedienza pubblica o sull’oppressione per esistere. Aristotele fu il pioniere dell’uso del termine come sinonimo di dominazione da parte dei ricchi, per cui un altro termine comunemente usato oggi è plutocrazia.
Soprattutto durante il IV secolo a.C, dopo la restaurazione della democrazia dai colpi di stato oligarchici, gli ateniesi usarono la lotteria per scegliere i funzionari di governo per compensare ciò che gli ateniesi consideravano un’enciclica contro l’oligarchia al governo se avessero permesso a una classe dirigente professionale di usare le loro abilità a proprio vantaggio. Hanno tirato a sorte da grandi gruppi di volontari adulti che hanno scelto l’unica tecnica di selezione per i dipendenti pubblici che svolgono funzioni giudiziarie, esecutive e amministrative. Hanno anche usato molte posizioni, come i giudici e i giudici dei tribunali politici, che avevano il potere di governare l’Assemblea.