Point Nemo è il punto più remoto dell’oceano – eppure è ancora inondato di plastica

Nome: Point Nemo.

Età: Scoperto per la prima volta nel 1992 dall’ingegnere geometra Hrvoje Lukatela.

Apparenza: Un carico d’acqua, circondato da ancora più acqua.

Come ci si arriva? Io non mi preoccuperei: il viaggio comporterebbe un’enorme quantità di sforzo per pochissimo in termini di ritorno.

Allora che senso ha Point Nemo? È ufficialmente il polo oceanico dell’inaccessibilità.

Che cosa significa? È il punto dell’oceano più lontano dalla terraferma in qualsiasi direzione – in effetti, il centro del nulla.

E dov’è, esattamente? Point Nemo si trova a 48°52.6′S 123°23.6′W, a più di 1.600 km di distanza da tre isole equidistanti, tra cui l’Isola di Pasqua.

Sembra proprio una seccatura da raggiungere. Tanto che spesso gli umani più vicini a Point Nemo sono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Cosa ci vive? Brulica di vita nelle profondità marine? Non proprio. Si trova all’interno di una corrente chiamata South Pacific Gyre, che allontana le acque ricche di nutrienti, rendendola una delle parti più prive di vita dell’oceano.

A Point Nemo succede qualcosa? Sì. Plastica.

Plastica? Fino a 26 particelle di microplastica per metro cubo sono state trovate in campioni di acqua di mare raccolti vicino a Point Nemo da imbarcazioni di passaggio che partecipano alla Volvo Ocean Race.

L’ha lasciato lì il tizio che ha scoperto il posto? No. Lukatela ha “trovato” Point Nemo non visitandolo, ma calcolando la sua posizione con un software. E’ solo plastica generica.

Vuoi dire che il punto più remoto del pianeta è inquinato? Temo di sì, anche se non così inquinato come, per esempio, il Mar Cinese Meridionale, dove hanno trovato 357 particelle per metro cubo.

Posizione di Point Nemo. Fotografia: PUBLIC DOMAIN

Punto Nemo ha qualcosa da raccomandare come destinazione? È sede di un forte rumore a bassissima frequenza noto come “il Bloop”, che è stato dimostrato essere il suono della frattura del ghiaccio in Antartide.

Grande. Nient’altro? A causa della sua lontananza, l’acqua circostante è il luogo dove sono diretti i satelliti che cadono. Il fondo dell’oceano lì intorno è disseminato di detriti spaziali.

Inizio a pensare che sembra il posto perfetto per scaricare la plastica. Forse, ma pensate ai costi di spedizione.

Dite: “Questa triste scoperta mostra la necessità di un’azione internazionale immediata sulle microplastiche.”

Non dire: “Una stella. Zero servizi, a chilometri da qualsiasi posto. La plastica era la parte migliore. Non visiteremo di nuovo.”

– Questo articolo è stato modificato il 21 maggio 2018. Una versione precedente ha sbagliato il nome della Volvo Ocean Race come Volvo Open Race.

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