L’obiettivo di uno studio di non inferiorità è valutare se l’effetto di un trattamento sperimentale non è inferiore a quello del controllo attivo. La determinazione di un margine di non-inferiorità appropriato è fondamentale per la dimostrazione della non-inferiorità. Un metodo comunemente usato è chiamato l’approccio a margine fisso raccomandato dalla FDA. L’approccio a margine fisso consiste in due fasi: in primo luogo si calcola il limite inferiore dell’intervallo di confidenza (CI) a due lati 1-α* dell’effetto attivo-controllo rispetto al placebo da studi storici pertinenti o da meta-analisi; in secondo luogo, il margine di non-inferiorità è ottenuto come frazione del limite di confidenza inferiore dell’effetto di controllo per preservare l’effetto di controllo parziale. Un metodo alternativo è quello di utilizzare la stima puntuale, invece del limite di confidenza inferiore, dell’effetto attivo-controllo. L’approccio a margine fisso basato sul limite inferiore può essere ultra-conservativo con un tasso di errore incondizionato di tipo 1 molto più piccolo del livello target α/2, mentre il margine basato sulla stima puntuale è liberale. Ricaviamo il tasso di errore di tipo 1 in funzione delle varianze delle stime degli effetti negli studi storici e in quelli attuali di non-inferiorità. Proponiamo anche un approccio alternativo per il margine di non-inferiorità che mantiene l’obiettivo del tasso di errore di tipo 1. Per l’endpoint della sopravvivenza del punto di riferimento, conduciamo simulazioni per confrontare i metodi a margine fisso e il metodo proposto. A titolo illustrativo, applichiamo il metodo proposto a uno studio clinico di non-inferiorità in oncologia per determinare un margine di non-inferiorità alternativo.