Al 2016 non era ancora disponibile un vaccino contro il virus Epstein-Barr. Il virus stabilisce un’infezione latente e causa la mononucleosi infettiva. Si tratta di un virus dual-tropico, che causa l’infezione sia delle cellule B che delle cellule epiteliali. Una sfida è che il virus Epstein-Barr esprime proteine molto diverse durante le sue fasi litica e latente. Gli agenti antivirali agiscono inibendo la replicazione del DNA virale, ma al 2016 c’erano poche prove che fossero efficaci contro il virus di Epstein-Barr, sono costosi, rischiano di causare resistenza agli agenti antivirali, e (nell’1% al 10% dei casi) possono causare effetti collaterali spiacevoli.
Virus Epstein-Barr
- nessuno
Diversi studi clinici per un vaccino sono stati condotti nel 2006-2008. Le proteine virali Gp350/220 sono un bersaglio primario, ma questo bloccherebbe solo l’infezione delle cellule B, non le cellule epiteliali. Un vaccino chiamato MVA-EL è stato anche proposto come bersaglio per i tumori EBV-positivi, ma questo sarebbe efficace solo nel combattere i tumori legati all’EBV, non l’infezione EBV stessa. Anche i vaccini EBV basati su VLP (particelle simili ai virus) sono oggetto di intense ricerche.
Nell’aprile 2018, è stato scoperto il primo anticorpo umano che blocca il virus Epstein-Barr, chiamato AMMO1. Esso blocca le glicoproteine gH e gL. Questa scoperta definisce nuovi siti di vulnerabilità su Epstein-Barr Virus, e neutralizza l’infezione dual-tropic (fermando sia l’infezione delle cellule B che delle cellule epiteliali). È la scoperta più promettente fino ad oggi, in quanto è la prima che può essere in grado di bloccare sia l’infezione delle cellule B che quella epiteliale. A febbraio 2020, Moderna aveva in cantiere un vaccino preclinico contro il virus di Epstein-Barr (EBV) (mRNA-1189).