Il 21 agosto 1986, una nuvola letale di anidride carbonica (CO2) scoppiò dalle acque del lago Nyos nel nord-ovest del Camerun, uccidendo 1746 persone e più di 3000 animali. All’inizio, c’era disaccordo sul fatto che la causa del rilascio di gas fosse un’eruzione vulcanica o limnica, quest’ultima un evento raro in cui la CO2 esce improvvisamente dalla soluzione ed erutta dall’acqua. Quando l’acqua del fondo del lago Nyos si ricaricò naturalmente di CO2 negli anni successivi al 1986, divenne chiaro che l’ipotesi dell’eruzione limnica era la più probabile.
Dopo il tragico evento di Nyos, la ricerca sui laghi vulcanici crebbe in tutto il mondo. Durante la conferenza internazionale sul disastro del gas del lago Nyos nella capitale del Camerun, Yaoundé, nel marzo 1987, è nato l’International Working Group on Crater Lakes (IWGCL). Nel 1993, l’Associazione Internazionale di Vulcanologia e Chimica dell’Interno della Terra (IAVCEI) ha accolto l’IWGCL come commissione, rinominandola Commissione sui Laghi Vulcanici (CVL). Lo scorso marzo, per commemorare la tragedia del lago Nyos, la IAVCEI-CVL si è riunita a Yaoundé per il suo workshop triennale.
Le relazioni chiave sono state presentate dai pionieri della geochimica dei fluidi del Nyos e della limnologia (acque interne) Minoru Kusakabe (Giappone), George Kling (Stati Uniti) e J.-C. Sabroux (a nome del team di Michel Halbwachs, Francia). Dal workshop è emerso che la controversia iniziale sulla causa del disastro del lago Nyos è stata sostituita da armonia e accordo. Dopo 15 anni di azioni di mitigazione del rischio attraverso la degassificazione artificiale del lago Nyos, il lago è considerato relativamente sicuro.
Si è discusso anche l’impegno decennale nella ricerca, sostenuto principalmente dall’Agenzia di cooperazione internazionale giapponese. I partecipanti al workshop hanno convenuto che gli sforzi di ricerca sono un esempio lodevole di collaborazione internazionale e di costruzione di capacità. Per esempio, è stato notato che diversi esperti camerunesi sono tornati a casa dopo aver ottenuto il loro dottorato in Giappone, per dirigere la ricerca sui loro laghi.
Come parte delle attività del workshop, il 19 marzo, gli scienziati si sono impegnati in una campagna multidisciplinare di campionamento e misurazione del lago Nyos. Il 22 marzo, hanno intrapreso un’indagine approfondita del lago Barombi Mbo, il più grande lago maar del Camerun.
Il comitato direttivo del CVL ha riconosciuto Minoru Kusakabe per il suo ruolo di “padre fondatore del CVL”, la sua lunga carriera di dedizione al lago Nyos e, soprattutto, i suoi sforzi per lo sviluppo delle capacità dei ricercatori camerunesi, onorandolo con il primo di una serie di premi a lui intitolati. Il CVL conferirà il premio Kusakabe ogni 3 anni. Sempre durante l’incontro, Madeleine Tchuente, ministro camerunese della ricerca scientifica e dell’innovazione, ha consegnato a sei membri del CVL e ad altre due persone le medaglie e il titolo di chevalier de la République du Cameroun (cavaliere della Repubblica del Camerun) a nome del presidente Paul Biya.
Il workshop 2016 ha confermato l’IAVCEI-CVL come un gruppo coeso, unito e attivo di ricercatori appassionati, garantendo una ricerca creativa e socialmente responsabile sui laghi vulcanici in futuro. Molti studenti locali e 65 partecipanti professionali provenienti da 11 paesi hanno partecipato al workshop, con il team italiano che è stato il gruppo più numeroso presente. Il workshop è stato organizzato da Greg Tanyileke, Wilson Fantong, Aka Festus e altri dell’Istituto di ricerca geologica e mineraria del Camerun (IRGM) ed è stato sostenuto dall’Unione internazionale di geodesia e geofisica.
-Dmitri Rouwet, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Bologna, Bologna, Italia; email: ; Greg Tanyileke, Institute de Recherches Geologiques et Minières, Yaoundé, Camerun; e Antonio Costa, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Bologna, Bologna, Italia