Pentamidina inalata. An overview of its pharmacological properties and a review of its therapeutic use in Pneumocystis carinii pneumonia

La pentamidina è un derivato aromatico della diamidina che è diventato una delle terapie standard per la polmonite da Pneumocystis carinii (PCP), in particolare nei pazienti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Tuttavia, con la somministrazione parenterale del farmaco c’è un alto rischio di tossicità. La pentamidina inalata produce concentrazioni molto più elevate di farmaco sulla superficie broncoalveolare con un assorbimento sistemico minimo. È stata usata con successo per il trattamento della PCP nei pazienti con AIDS, ma il suo contributo più prezioso è stato come profilassi nei pazienti con AIDS ad alto rischio di sviluppare PCP. In studi prospettici controllati c’è stata una riduzione superiore all’80% del tasso di ricaduta con la pentamidina. La riduzione del tasso di ricaduta tra i pazienti che hanno avuto un precedente episodio di PCP è stata dal 50 al 100% rispetto ai gruppi di controllo storici, in un periodo di follow-up medio di circa 6 mesi. Effetti avversi sistemici significativi alla pentamidina inalata sono rari. Gli effetti respiratori associati all’inalazione sono comuni ma solitamente controllabili senza interruzione del trattamento. La dimensione ideale delle particelle per una distribuzione uniforme della pentamidina in tutto il polmone è considerata da 1 a 2 micron. I nebulizzatori a getto come il sistema ‘Respirgard II’ producono un diametro aerodinamico mediano di massa (MMAD) di particelle in questo range. I nebulizzatori a ultrasuoni producono particelle più grandi. L’implicazione di questa differenza è che mentre i nebulizzatori a ultrasuoni possono avere una distribuzione alveolare più povera e l’incidenza di effetti collaterali locali (comuni a tutte le formulazioni) può essere più alta, la consegna totale del farmaco può essere più efficiente permettendo una profilassi efficace della PCP con dosaggi più bassi (120 mg vs 300 mg mensili). Tuttavia, non ci sono dati disponibili che confrontino l’efficacia e la tollerabilità delle diverse formulazioni di pentamidina inalata. Tuttavia, la pentamidina per via inalatoria sembrerebbe pronta a diventare una profilassi di routine nei pazienti con AIDS o con un complesso correlato all’AIDS a rischio di sviluppare la PCP.

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